"In dieci anni abbiamo rimesso in piedi una comunità. Sviluppo e servizi sociali per un benessere diffuso" Montemarano, Palmieri vuole il tris
Pronto a condurre una battaglia forse non conveniente ma giusta. Qualcuno ha preferito l’ambizione personale alla continuità del buon governo, ora al lavoro per migliorare lo sviluppo e la qualità dei servizi». Dopo i due mandati del 2012 e 2017, il 12 giugno proverà a riottenere per la terza volta la fascia tricolore di primo cittadino di Montemarano l’attuale sindaco Beniamino Palmieri, coordinatore provinciale di Italia Viva.
Sindaco Palmieri, come nasce questa candidatura?
«Provo a fare un passo indietro. Il 7 maggio di dieci anni fa ho avuto l’onore di diventare sindaco della mia comunità. Insieme con il gruppo che continua a sostenermi, “Montemarano nel cuore”, ritenemmo che la governance di Renato Coscia, che cercava la riconferma, non fosse all’altezza della situazione, anzi. La fase amministrativa veniva intesa come un dopolavoro, noi ribaltammo quella visione con un impegno costante, serio e appassionato. Fu una battaglia entusiasmante. Con una presenza puntuale, e intercettando diverse e importanti opportunità di finanziamento, inaugurammo un percorso virtuoso che trovò conferma anche nel 2017. Un buon governo che abbiamo inteso portare avanti fino a oggi. Esperienza che però qualcuno ha ritenuto troppo limitativa rispetto alle sue ambizioni personali».
Si riferisce al suo sfidante il medico Luigi Ricciardelli, in campo con la lista “Montemarano 2027”, nonché ex capogruppo della sua maggioranza…
«Sì, che ha inteso grazie a un accordo con la minoranza porre fine a questa esperienza, privilegiando ambizioni differenti che verranno misurate nelle urne da qui a un mese».
Sui social ha scritto che avrebbe preferito tornare al lavoro in azienda per ritrovare maggiore tranquillità e regolarità. Oltre che una paga migliore. Non è stanco dopo dieci anni?
«Non posso nasconderlo, per indole sono più portato a fare un passo di lato che a propormi in prima persona. Ma per come si è determinata la situazione, e tenuto conto degli inviti ricevuti dal mio gruppo e dalla cittadinanza, non mi hanno lasciato via d’uscita. Quando l’opzione del terzo mandato per i comuni fino a 5 mila abitanti è diventata realtà, ho messo da parte ogni dubbio. Pronto a condurre una battaglia forse non conveniente ma giusta che combatterò mettendoci il cuore, come sempre».
Qual è il suo personale bilancio finora?
«Posso affermare con convinzione che abbiamo rimesso in piedi una comunità. Dalle infrastrutture al sociale, dal turismo alla valorizzazione delle nostre tradizioni, ovvero il Carnevale e la tarantella. Penso all’acquedotto comunale del valore di 2,5 milioni di euro, alle strade, alla scuola, per finire alle strutture sportive, dove sta per partire la realizzazione del manto in sintetico del campo sportivo grazie al finanziamento di 700 mila euro del bando Sport e Periferie. Senza dimenticare una nuova valorizzazione del nostro bosco, insieme con un enoturismo di qualità legato indissolubilmente al nome della nostra Montemarano».
Alla luce del lavoro svolto, in un contesto quello delle aree interne che esce con le ossa rotte dai due anni di pandemia e con all’orizzonte il treno del Pnrr, da dove riparte la sua azione amministrativa?
«Abbiamo stilato un programma per il prossimo quinquennio che consta di 9 punti. Dall’efficienza e trasparenza dell’azione amministrativa, alla cultura e agli eventi. Volendo sintetizzare, immagino un percorso che punti su uno sviluppo in grado di creare maggiore ricchezza e distribuzione, erogando più servizi».
Ci spieghi
«Penso alla scommessa vinta dell’asilo comunale insieme con il Consorzio A5, che da 10 posti iniziali è arrivato ora a 14, ospitando anche coppie di paesi limitrofi, e dando lavoro a tre persone. Sulla scorta di questa esperienza, immagino opere a tutela delle fasce più deboli, come gli anziani, con la realizzazione di una casa di riposo».
E per i giovani?
«Contro la politica fasulla della case “a un euro”, stiamo lavorando con una società privata ad un piano di coworking diffuso da realizzare in alcune abitazioni sfitte oltre a strutture di proprietà comunale. Accompagnato dal cablaggio con fibra ottica che interesserà l’intero comune. Il dramma dello spopolamento e l’assenza dei servizi minimi essenziali nella nostra provincia è questione complessa che non risolve certo il sindaco di Montemarano. Ma l’approccio che ci muove è quello di creare condizioni di vita dignitose, perché ciascuno deve essere libero di restare, e non obbligato a partire».
Grazie Palmieri
«A lei».